Il termine musica barocca indica una categorizzazione della musica composta nel XVII secolo e nella prima metà del XVIII secolo, che la fa corrispondere alla diffusione del barocco nell'arte.
La festa barocca
Nell'epoca barocca l'aspetto celebrativo è talmente importante che a corte si fa festa un giorno su tre. Incoronazioni, nozze, nascite, vittorie militari, trattati di pace e altri eventi ancora sono accompagnati da celebrazioni solenni e fastose.
Le feste dell'epoca barocca sono colossali spettacoli sonori e visivi destinati a tutte le classi sociali. Esse alternano riti religiosi a riti civili, su uno sfondo costante di musiche, suoni e rumori: la musica è tra le insegne più appariscenti della regalità. Ai Te Deum e agli Alleluja che risuonano nelle chiese, fanno eco nelle strade le musiche per banda che accompagnano cortei e processioni; nelle piazze e nei giardini concerti vocali o strumentali si alternano a mascherate, a giochi cavallereschi e a spettacoli teatrali.
Tutti questi intrattenimenti hanno un carattere nobile e grandioso, perché devono esprimere lo splendore del re. Ciò spiega il carattere solenne delle musiche composte per queste circostanze e le differenze, sempre più ridotte, tra il repertorio sacro e quello profano.
Destinate a riti civili o religiosi, alla preghiera o al divertimento, le musiche della festa barocca sono tutte ugualmente imponenti e fastose, capaci di coinvolgere intensamente gli ascoltatori, di suscitarne affetti ed emozioni.
Nuovi strumenti e stile barocco
L'uso di un'orchestra di grandi dimensioni è un elemento di notevole attrazione per il pubblico della festa barocca: in queste circostanze il numero degli strumenti può arrivare sino a un centinaio e molto forte è il fascino esercitato dalle possenti sonorità di trombe, timpani e dalla compatta massa degli archi.
La presenza di molti contrasti (di ritmo, intensità, velocità ecc.) e i frequenti passaggi virtuosistici tengono viva l'attenzione e rappresentano ulteriori motivi d'interesse; così come il dialogo tra gruppi strumentali diversi, che crea suggestivi effetti di spazialità sonora.
E' evidente che le delicate atmosfere sonore dell'epoca rinascimentale sono molto lontane e che la musica si è profondamente trasformata. Gli strumenti tipici del Rinascimento lasciano il posto ad altri strumenti più evoluti, come il flauto traverso, l'oboe, il fagotto, la tromba e soprattutto il violino, attorno al quale si organizza l'orchestra moderna. La musica strumentale conosce infatti un considerevole sviluppo in questo periodo.
Nell'epoca barocca, inoltre, il numero degli artigiani che si dedicano alla costruzione e al perfezionamento tecnico degli strumenti si moltiplica: primi fra tutti i liutai, nelle cui botteghe nascono liuti, violini, viole e violoncelli di grande valore.
Tecnicamente più agili e brillanti, i nuovi strumenti sono in grado di riempire tutti gli spazi della scena barocca con sonorità piene e grandiose, adatte sia ai vasti spazi aperti che ai ricchi interni di chiese o regge; inoltre essi sono capaci di un'espressività intensa, simile a quella della voce, di cui riproducono sfumature e inflessioni (come il tremolio e il vibrato negli archi) e da cui ereditano la capacità di commuovere e incantare.
Dal gusto tutto barocco per la decorazione e per gli "effetti spettacolari" nasce così un nuovo stile musicale, ricco di contrasti accentuati e di elementi che si alternano e si combinano in una grande varietà di modi. Alla definizione di questo stile contribuisce il lavoro di un numero cospicuo di musicisti assai diversi per provenienza e tradizioni musicali: tra loro spiccano i nomi di Jean-Baptiste Lully, Antonio Vivaldi, Johann Sebastian Bach e Georg Friedrich Haendel.
Il concerto grosso
Un nuovo modo di organizzare la musica, basato sulle regole dell'alternanza e del contrasto, dà vita al concerto grosso, la più importante forma strumentale dell'epoca barocca. Spesso articolato in tre movimenti (Allegro-Adagio-Allegro), esso è caratterizzato da uno stile esecutivo costituito sul dialogo tra l'intera orchestra (tutti) e un gruppo ristretto di strumenti (solo o concertino). Questo stile, detto concertante, favorisce la realizzazione di varie forme di alternanza e opposizione: forte/piano, vicino/lontano, soli/tutti, lento/veloce, maggiore/minore ecc.
Musica pubblica e musica privata
La corte barocca consolida la funzione celebrativa e pubblica della musica. Per far fronte alle molteplici occasioni in cui è previsto l'addobbo sonoro della musica, in Francia il Re Sole ha addirittura al proprio servizio 200 musicisti, tra i quali figurano i celebri 24 violini del re, che costituiscono la prima orchestra d'archi stabile di tutta Europa. Tutta via la vita musicale di una reggia non è fatta solo di celebrazioni ufficiali. Esistono anche momenti più intimi accompagnati dalla presenza della musica. Ad esempio durante la toilette mattutina del re, quando un complesso strumentale suona; oppure durante il pranzo, l'ora del tè o dei giochi di carte, la cena e altri piccoli intrattenimenti, privi di carattere ufficiale. Non va poi dimenticata la prassi, ormai stabilmente diffusa, del far musica per diletto. Di queste diverse funzioni si trova traccia in un repertorio il cui stile è totalmente opposto a quello solenne e grandioso della musica pubblica. Lo stile della musica privata è meno appariscente, più colto e raffinato, orientato perciò all'ascolto attento e consapevole di un pubblico più competente.
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